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QUI, C'ERA UNA VOLTA LA FAVOLA

martedì 23 agosto 2016

In Silenzio : Ultima Lettera d'amore

Lo scritto che segue era in Incantesimi, quando ancora Incantesimi non si chiamava né enchantement né così come adesso. Come si evince anche questo regalo non è stata la fatica e l'impegno di un anno, ma un regalo riciclato.
Allora abitavo a Giardini, la mia costante inquietitudine mi aveva spinto ad accettare la direzione di una piccola azienda, gli accordi furono: casa sul mare,automobile, e abbonamento al lido,ombrellone e sdraio in prima fila dalle 13 alle 17,e30.
Odiavo cellulari e pc, a quest'ultimo mi introdusse Angelica, una brasiliana che era venuta  ospite insieme a mio cugino nella casa di famiglia,( oggi sua moglie) il mio interesse era il lavoro, ed ero presa dal laboratorio e dalla sistemazione del punto vendita. 
Il computer era un mordi e fuggi, ma Angelica aveva impostato un blog mio che usavo per curiosare, cominciai a guardare i suoi amici, leggere i commenti,non mi svelavo. non commentavo, nessuno mi conosceva.
Aveva usato su splinder e su messanger suoi profili,
e nella chat mi chiamavo Alessandra, con la mail di hotmail ci sono ancora, il nome lo scelse lei, "adatto ad una Zarina come te", ma io mi divertivo moltissimo con Ienaridens, era il nome usato con affettuosa ironia da Ivano Staccioli, a cui regalavo un paio di mutande rosse prima che andasse in scena. Per lui una scaramanzia, per me dire che a lui avevo comprato pure le mutande.

Nel web sono passati 11 anni e ricordo ancora quella sera fu un colpo di fulmine, ero ingenua, non avevo mai incontrato né nella vita reale nè nel web gente con dei disagi così gravi. 
In Silenzio: Ultima lettera d'amore

   Scrivo come se tutti i miei fantasmi avessero vita vera, le maschere che porto mi illudo di averle costruite io: ho una password, una tastiera e il sipario si è già alzato. Scrivo "come se", vivo allo stesso modo. L'orgoglio mi pesa. Lo tengo a distanza ma lui si avvicina e, a volte, mi morde con sorprendente ferocia. La mitezza non è mai stata il mi
o forte, tengo duro, cerco di dimenticare, prego Dio tutti i giorni di farmi dimenticare, di darmi il dolce assenzio dell'oblio ma non vengo ascoltato. E' la mia pena costante. Sapere e aver saputo, leggere e aver letto e poi studiato..

Questa è una delle tante cose scritte, sembrano frasi semplici invece dentro c'è la maschera che induce a verità, da la possibilità di presentarti con un altra veste nel teatro in cui tutti noi siamo scesi, inconsapevoli di quanto sveliamo, e di quanto un occhio attento legge attraverso un monitor.
Prega, ne hai bisogno, ma l'oppio che confonde le menti ed addolcisce i contorni non fa dimenticare prende a prestito vecchie ferite e si illude che l'amore, quello traghettato da password, tastiera non sia pericoloso.
Soffri perchè come hai scritto altrove, la mente non ti basta, non conosci la sua forza l'immagine creata dall'ectoplasma dell'etere non ha nulla di organico.
Porti su di te il marchio a fuoco di un amore nato da una emozione che lo ha segnato forte e misterioso perchè fuggevole.
E con questa illusione sono arrivati i se del carattere, e se dell'età, e le fughe dai tanti blog per rincorrere altre maschere.

2 commenti:

  1. La bellezza ha sempre il suo perchè. Ottimo post.
    Maurizio

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  2. Maurizio, io penso che il bello d il brutto hanno un che di misterioso, con valenze diverse, e ci vogliono occhi colmi di bellezza per avvicinarsi ai perchè.
    Gingi la streghetta

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Ciao Gina mia