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QUI, C'ERA UNA VOLTA LA FAVOLA

mercoledì 10 agosto 2016

San Lorenzo

Non ho resistito, sono andata a frugare nel cestino ed ho trovato tanta bellezza.
Ero infuriata, ferita, colpita alle spalle senza un perché, bersaglio di un gioco perverso di chi vive disagi atavici, ed avvilita avevo cassato tutto.
Oggi con un click dopo l'altro ho ripristinato.
Questo, non diventerà mai più il posto che era, manca l'atmosfera, i colori, la musica le foto i magnifici commenti, belli ed importanti, oggi rileggendoli stupisce la bravura di chi sa vendere emozioni e sentimenti senza possederli. Molte cose mi sembrano sciocche, altre non sue, ma leggo e rileggo sorridendo,e mi sento tanto alta (non lunga).
Dal post precedente manca una intera frase, che parlava dei suoi disagi e della doppia personalità, dimostrazione che il signor Enzo Rasi ha ancora le chiavi di questo blog e dell'altro a suo tempo regalatomi.
Adesso a caso, prendo dall'immenso patrimonio lasciatomi, scritti e brani di mail... e vediamo che ne esce fuori.

 Rasi spigolature S. Lorenzo by Sinedie

"Stasera torno a casa, ai luoghi in cui muovermi è automatico e il trascorrere è rimasto un fruscio. Stanotte sulla spiaggia che mi vide bambino attenderò che altri sogni scendano quaggiù a riempirmi il cuore. Le stelle scivoleranno giù lasciando nel cielo le scie del loro splendore mescolato alla magia che i desideri portano sempre con se. Vorrei fosse diversamente ma sarò solo: porto le stimmate di una condizione esclusiva non più rimediabile ormai. Ho già pronta la scatola con la mia lucciola personale, l'aprirò per far da richiamo alle sue sorelle del cielo, che non si scordino di me quaggiù; le attendo da un'estate all'altra, da una stagione all'altra, fingendo sempre che una carezza possa mitigare la disillusione di una vita. Sorriderò questa notte quando arriverà la liberazione della tua voce e sarà di nuovo agosto con le cicale ad esaurire la notte e l'andirivieni delle onde a immortalare il tempo." (Enzo)

L’altra dimensione by Nuvola
La penombra della stanza ci vede ancora uniti...lo abbiamo scritto molte volte, e lo sappiamo da sempre. Anche dall'altra vita. Siamo immobili ed immortali ancora adesso, la lampada a stelo, le due poltrone di velluto verde, tu con la tua storia io con il mio Catullo, imprudenti ed incostanti anche con la nostra musica, con i nostri vinili ed il mare lì di tutti.... un mare che vedo attraverso la tua maschera, mentre in apnea sono solo io stupita della trasparenza dei tuoi fondali infiniti.
( Miriam e Enzo)
Il testimone che mi hai passato è oro pesante e non mi fa correre...mi hai detto non c'è fretta..noi siamo immortali e poi:

Da Enzo. Impossibile scriverti compiutamente, in ogni nostra lettera, c'è un mondo che urge e preme e non ha il tempo di uscire completamente allo scoperto. Per te io non posso essere altro che quello che leggi: si tratta già di una posizione di assoluta sorpresa ed esclusività. Devo esserti grato perchè mai nessuno ha affrontato la mia sintassi da persona libera, senza pregiudizi ideologici e sessuali. Mi hanno immiserito maledette!!!!!!!!!!!!! Non è importato a nessuno leggere e capire il "mio" ma solo depauperarmi per ottenere un "loro" migliore. Crepo da solo donna così come scrivo. Vivo intellettualmente altrove. Non devo spiegarti dove, non saprei farlo, spero tu lo capisca almeno in parte. Alcune foto, certi passaggi fra le cose che scrivo...e tu hai tutto. Se vuoi puoi "trasmettermi", tu sì con un aurea di serenità che a me è da sempre sconosciuta E scrivo libero. La scrittura è mia. Le emozioni che veicola sono mie, i commenti non servono ma tu fa come vuoi in fondo sei tra i pochi che fanno bene. Ho limitato i miei commenti altrove, finirò per non rispondere nemmeno a quei pochi che entrano da me. ODIO la blogosfera e non amo nemmeno me stesso. Perdo tempo e non è di questo che voglio scrivere, ho un altro tempo e un altro amore che mi aspetta al termine di questa esistenza, un altro sorriso cui potrò rispondere senza pensare né al prima né al dopo.
SCRIVILO! (Enzo)

Così, presente ed immortale io l'ho scritto, un giorno forse in un altra vita tu dicesti che era da tempo che non sentivi usare il "ti voglio bene" col suo vero significato, e la blogsfera che dici di odiare ti ama e ti rispetta e il mare di questa casa virtuale sull'acqua vuole il tuo bene, perché l'amore non conosce possesso se non il desiderio di essere posseduti. Nuvola | 10 agosto 2014 alle 2:50 |

Dovrei cercare nella pancia di questo blog, anzi in Omologazione, la foto relativa al post, ma ma è un mare magnum e preferisco andare a dormire.
Gina

2 commenti:

  1. Si, fu scritto da Nuvole, o Miriam, quante cose abbiamo insieme e quante ne abbiamo perse. Sento il tuo fastidio per le mie righe, per la realtà che tu chiami reprimende.
    Io godo, mi piace ricordare le urla, mi piace l'emozione del buon giorno al risveglio, non ci siamo mai fatti mancare nulla, io meretrice e tu? le notti insonni nel terrore di ricevere una notizia cattiva e la felicità invece quando arrivava la tua voce di petto. Il male al cuore e i pianti infiniti, parole parole parole...ire e baruffe e il desiderio di trovarti di cercarci... la tenerezza di quel mi manchi. Mi manchi, potrebbe essere banale, ma non per noi,per me, che cancello amicizie cinquantennali per una sola parola,ma con te è diverso, non sei amico, non sei amante, non sei conoscente. Non sei! Ma ci sei da prima, da sempre, era te che cercavo, con le tue fisime, le tue altalene di amore ed odio, il tuo finto bon ton e la tua millenaria eleganza, tu con la capacità di superare la fantasia e farmi provare invidia per un amore inventato. Insomma, questo nostro strano contatto è la fotografia della vita. E' vita.
    Omericadonna

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  2. APERTURA E CHIUSURA-
    Non avevo pensato di chiudere, avevo solo abbandonato questo guscio su una sedia e il corpo altrove. Ma entrambi soffrivano per la reciproca lontananza. Poi qualche giorno fa, ripassando su queste pagine ho capito che non era giusto, che comunque questo guscio era carico dei miei umori e che doveva vivere, a modo suo, con un tempo diverso, ma doveva vivere. Devo confessarvi che spesso negli ultimi mesi ho avuto fortissima la volontà di sempre: cancellare tutto! Eliminare del tutto le tracce del mio passaggio perché questa parte di me, che dovrebbe essere la più intima e amata, mi fa star male da morire.
    Ho pubblicato tutto o quasi, è trascorso molto tempo, gli scritti non sono mutati, hanno ancora almeno un residuo di valore? Non devo dirlo io permettetemi. Io posso solo dirvi che si è girata la pagina in modo definitivo: siamo così fragili! Qui ho pubblicato il cuore di tutto ciò che ho pensato e scritto in rete e per la rete; ho sempre avuto un atteggiamento contraddittorio e ondivago verso il web e mi pare evidente che esso non poteva essere digerito dalla gran parte dei blogger. Lo ritengo fisiologico. Partendo dai miei furori e dalle mie cocenti delusioni ho fatto in modo che la scrittura dei miei testi vivesse al di là della mia reale presenza accanto ad essi: nel mio progetto questo insieme potrebbe continuare così come lo state leggendo per altri mesi poi finirebbe per inedia. Io potrei già non esserci più in tutti sensi ma se esiste un modo di restare è questo. Scrivere e lasciare queste righe che possano essere rivedute, rilette e riconsiderate. Non cercate un nesso logico, concettuale o temporale preciso in ciò che leggerete, non c’è altro che assoluta libertà qua dentro, solo un riflesso di una dimensione che per intero non poteva starci tutta su una pagina ma che ad essa fa riferimento. Riguardo quello che ho scritto negli ultimi ventanni, alcune cose sono così legate alla mia intimità che adesso mi meraviglio di averle palesate in pubblico: forse molti problemi sono nati da questo eccesso di confidenza, ma non ho mai saputo scrivere diversamente. Domani scendo sotto Siracusa, piano piano, mi fermo dalle parti di Vendicari, scelgo un eucalipto frondoso mi appoggio al suo tronco e mi perdo sulla linea azzurrina del mare. Voi non potrete vedermi ma sorriderò.

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Ciao Gina mia